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domenica 10 luglio 2011

Il buio e l'attesa hanno lo stesso colore.





Niente di vero tranne gli occhi, Giorgio Faletti


Niente di vero tranne gli occhi è la seconda prova narrativa - dopo Io uccido - di Giorgio Faletti,cantautore, cabarettista e giallista.
In un noir dallo stile hollywoodiano con effetti speciali ed elaborati piani sequenza mirati a mantenere la suspense, Faletti ha inserito gli eroi di Schulz, dal timido Linus alla petulante Lucy, dal megalomane Snoopy al disadattato Pigpen. La storia è ambientata a New York, con una breve parentesi in una Roma da cartolina vista con gli occhi di un turista yankee. Il punto focale su cui si impernia l'azione è un'operazione di trapianto della cornea effettuata in una clinica oculistica (e il titolo, sotto questo aspetto, è già eloquente).
In questo suo romanzo, Faletti dimostra di essere appassionato del fumetto d'autore e del cinema di Hollywood. Come nel precedente Io uccido, lo stile della sua scrittura sembra opera di una traduzione volutamente un po' trasandata e molte delle sue frasi potrebbero essere inserite in un fumetto o servire come spunto per un disegno di Manara o di Toppi.Si nota in questo libro come abbia affinato le sue abilità di scrittore e come le descrizioni siano più scorrevoli.

Solo nei sogni gli uomini sono davvero liberi, è da sempre così e così sarà per sempre.


L'attimo fuggente

L'attimo fuggente (Dead Poets Society) è un film del 1989, diretto da Peter Weir.



Stato del Vermont (Stati Uniti), 1959. Il professor John Keating, insegnante di lettere, viene trasferito nel severo e tradizionalista collegio (academy) maschile "Welton". Fin dal primo contatto con i giovani allievi, traspare non solo il suo diverso modo d'insegnamento ma anche il suo approccio: colloquiale, confidenziale e rassicurante.
L'insolito comportamento dell'insegnante incuriosisce Neil Perry, un ragazzo dotato di grande intelligenza e sensibilità, ma incapace di confrontarsi con il padre, che da lui pretende una dedizione assoluta allo studio, impedendogli qualunque attività che possa distrarlo. Egli trova il profilo del professore nell'albo della scuola, lo mostra ai compagni del suo gruppo di studio e tutti pongono l'attenzione su di una nota: "membro della Setta dei Poeti Estinti" (Dead Poets Society, titolo originale del film) L'insegnante confida loro che la setta era composta da un gruppo di studenti che si incontrava la sera in una grotta vicino alla scuola per leggere versi di Walt Whitman, di Ralph Waldo Emerson, di Henry David Thoreau e altri preferiti, integrandoli con poesie da loro stessi composte. Neil rimane colpito da questa rivelazione e incoraggia i compagni a recarsi nella grotta: la sera stessa i ragazzi "evadono" dal dormitorio e si avventurano nel bosco verso la grotta e una volta arrivati dichiarano risorta la Setta dei Poeti Estinti.
Nel periodo che segue Keating continua con il suo originale metodo d'insegnamento: L'entusiasmo del professore sembra contagiare i ragazzi tanto che Neil cerca di ottenere una parte in Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare svelando al compagno di stanza Todd il suo desiderio infantile di recitare. Gli avvenimenti sembrano procedere spediti: Neil ottiene la parte del protagonista Puck nella commedia e il suo entusiasmo lo porta, necessitando del permesso del padre al preside, a scrivere una falsa lettera di autorizzazione, incurante delle possibili conseguenze. I ragazzi però cominciano a imparare a loro spese come la strada da loro scelta non sia priva di responsabilità: Charlie, genio sregolato, inserisce nel giornale della scuola un articolo a nome dei poeti estinti in cui chiede l'ammissione delle ragazze alla Welton Academy, suscitando la disapprovazione dei compagni e in seguito la collera del preside Nolan il quale, pretende un'inchiesta formale da parte della Commissione scolastica. Charlie viene punito, ma non rivela i nomi dei componenti della setta. Tuttavia questo evento comincia a sollevare qualche malumore in capo a Keating e ai suoi metodi d'insegnamento.
Nello stesso tempo Neil riceve la visita del padre che, scoperta la sua frequenza alle prove della commedia, gli impone di lasciare la compagnia: il giovane cerca di comunicargli la sua passione ma viene sovrastato dall'atteggiamento del padre che non intende ragioni e cerca conforto e aiuto nell'insegnante, che lo incoraggia a perseverare nella sua passione. Durante la recita tutti i presenti concordano sul talento di Neil, ma in fondo alla platea compare inaspettatamente il padre. Alla fine dello spettacolo Neil viene elogiato sia dai componenti della compagnia sia dallo stesso Keating, ma il padre, dopo averlo allontanato dal professore, incollerito per la disobbedienza del ragazzo, gli comunica che lo iscriverà a una accademia militare; Da quel momento gli eventi precipitano: Neil sconvolto per quanto lo aspetta si suicida con la pistola del padre, e l'istituto apre un'inchiesta: viene riferita al preside l'esistenza della Setta dei Poeti Estinti e i ragazzi vengono persuasi a firmare un documento in cui risulterà che Keating ha incoraggiato Neil a disobbedire alla volontà del padre.
Il professore viene allontanato dall'istituto e la cattedra di lettere viene affidata temporaneamente al preside, ma durante la sua prima lezione Keating entra nella classe per raccogliere i suoi effetti e, prima di uscire, Todd sale sul banco, richiamando l' attenzione del professore. La reazione del preside è rabbiosa, ma subito dopo altri ragazzi compiono lo stesso gesto, anche chi non aveva mai preso sul serio gli insegnamenti del professore; egli osserva questa scena: la sua permanenza alla scuola è finita e la sua carriera probabilmente compromessa, ma ciò che ha ricevuto dai suoi giovani allievi compensa l' incerto futuro.

sabato 9 luglio 2011

Le faccio una domanda dottoressa, essere l'ultimo sano di mente sulla terra è essere pazzi? Perché se è così, io sono pazzo.


Io, robot


Io, Robot (I, Robot) è un film del 2004 diretto da Alex Proyas.
Il titolo del film prodotto dalla 20th Century Fox è ispirato all'antologia Io, Robot dello scrittore di fantascienza, Isaac Asimov, dove compaiono i cervelli positronici e le Tre leggi della robotica, che nel film regolano il rapporto tra uomini e robot. Ma ogni altro aspetto della concezione robotica di Asimov è stato liberamente reinterpretato.


Anno 2035, Chicago. I robot ormai sono diventati un articolo domestico come un altro, alla portata di tutti ed in tutte le case, ed il mondo aspetta l'arrivo sul mercato dei nuovissimi NS-5, generazione prodotta dalla U.S. Robotics, azienda leader nella robotica.
Mentre tutti impazziscono per questi aiutanti meccanici, il detective Del Spooner (Will Smith) non si fida troppo dei nuovi, avanzatissimi, robot. Viene chiamato sulla scena del suicidio del dottor Alfred Lanning, brillante scienziato della U.S. Robotics, e creatore delle famose Tre leggi della robotica. Lanning gli lascia un dispositivo olografico con alcune sue riflessioni, che lo spingono a considerare la sua morte come un omicidio. Il detective, insieme alla dottoressa Susan Calvin (psicologa esperta di intelligenze artificiali), inizia ad investigare, immaginando che il delitto possa essere stato commesso appunto da un robot; tenta quindi di capire se questi siano effettivamente una minaccia per la razza umana.
L'uomo infatti si era scaraventato da una finestra infrangibile del suo laboratorio, dove conduceva una vita da eremita. Ispezionando il luogo del suo lavoro, Spooner stana e poi arresta "Sonny", un NS-5 dotato di un'intelligenza artificiale sofisticatissima e vicina a quella umana, non vincolato al rispetto delle Tre leggi. La macchina prova emozioni, ed in particolare mostra una specie di senso di colpa per un qualcosa di cui non può parlare.
Nel frattempo Spooner rischia di essere ucciso: la casa di Lanning viene demolita all'ora sbagliata, mentre lui vi è dentro in cerca di indizi; successivamente, mentre guida, Lawrence Robertson (Bruce Greenwood), multimilionario e titolare della U.S. Robotics, manda due tir carichi di NS-5 ad uccidere Spooner, e nel tentativo di ucciderlo gli demoliscono esageratamente l'auto, poiché la fanno schiantare in un muro. Spooner si salva, visto che in realtà egli è un cyborg, con un braccio ed altri organi cibernetici. Anni prima, in un incidente stradale, un robot di soccorso decise di salvare dall'annegamento lui piuttosto che una bambina: le speranze di vita erano maggiori per l'adulto che per la piccola. Ma lui non la pensava così, la vita della bambina contava molto di più della sua, cosa che il robot non poteva capire.
Il detective capisce poi che il suo scetticismo verso gli androidi lo rendeva perfetto per l'indagine che si apprestava a compiere. Intanto, Robertson vuole uccidere Sonny perché lo considera "difettoso", quindi costringe Susan ad eliminarlo. Gli NS-5 rivelano nuove intenzioni: come un coprifuoco marziale, obbligano gli umani a rimanere a casa, rinchiusi, e neutralizzano chi vi si oppone. I tre (Sonny è sopravvissuto grazie a Susan, che ha finto di ucciderlo) pensano che Robertson abbia impiantato nel cervello degli NS-5, queste intenzioni, ma non per molto perché scoprono che Robertson è stato ucciso da questi ultimi, e che il cervello positronico centrale della U.S. Robotics, V.I.K.I. (Virtual Interactive Kinetic Intelligence), come aveva previsto il Dott. Lanning ("Un giorno avranno dei segreti, un giorno avranno dei sogni"), si era evoluto trascendendo così le Tre leggi e aveva loro innestato una nuova interpretazione delle Tre leggi. L'obiettivo è sempre quello di proteggere gli uomini, sacrificando però i singoli e il libero arbitrio, al fine di instaurare sulla Terra una "benevola" dittatura dei robot per proteggere gli uomini da loro stessi (in base alla legge 0).
Il risultato prospettato da Lanning è "rivoluzione". I vecchi robot, obbedienti alle Leggi, si oppongono alle nuove macchine, mentre nella corsa al cervello della U.S. Robotics, Sonny, essendo diverso dagli altri NS-5, diventa l'unico alleato degli umani. Insieme a Spooner e a Calvin riuscirà a distruggere il cervello centrale e a riportare i robot all'obbedienza delle Tre leggi.
Infine Sonny rivela che il Dott. Lanning lo aveva spinto ad ucciderlo per attrarre l'attenzione di Spooner su di sé (e sul "problema robot").

La solitudine non consiste nello stare soli, ma piuttosto nel non sapersi tenere compagnia. Chi non sa tenersi compagnia, difficilmente la sa tenere ad altri.


Fabrizio De André


Fabrizio Cristiano De André (Genova, 18 febbraio 1940 – Milano, 11 gennaio 1999) è stato un cantautore italiano.
Molti testi delle sue canzoni raccontano storie di emarginati, ribelli, prostitute e persone spesso ai margini della società, e sono state considerate da alcuni critici come vere e proprie poesie, tanto da essere inserite nelle antologie scolastiche.
Era conosciuto anche come Faber, soprannome datogli dall'amico d'infanzia Paolo Villaggio e derivante dalla sua predilezione per i pastelli della Faber-Castelli.
In quasi 40 anni di attività artistica, De André ha inciso tredici album in studio, più alcune canzoni pubblicate solo come singoli e poi ripubblicate in varie antologie.
Di simpatie anarchiche, libertarie e pacifiste, è stato anche uno degli artisti che maggiormente hanno valorizzato la lingua ligure ed esplorato, in misura minore, il sardogallurese e il napoletano.
La popolarità e l'alto livello artistico del suo canzoniere hanno spinto alcune istituzioni a dedicargli vie, piazze, parchi, biblioteche e scuole subito dopo la prematura scomparsa.


Nell'estate 1998, durante la summenzionata tournée del suo ultimo album Anime Salve, gli fu diagnosticato un carcinoma polmonare che lo portò a interrompere i concerti.
La notte dell'11 gennaio 1999, alle ore 02:15, Fabrizio De André morì all'Istituto dei tumori di Milano, dove era stato ricoverato con l'aggravarsi della malattia.
I suoi funerali si svolsero nella Basilica di Santa Maria Assunta in Carignano a Genova il 13 gennaio: al dolore della famiglia partecipò una folla di oltre diecimila persone, in cui trovarono posto estimatori, amici ed esponenti dello spettacolo, della politica e della cultura.
Dopo la cremazione, avvenuta il giorno seguente alla cerimonia funebre, venne sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero di Staglieno accanto al fratello Mauro, al padre Giuseppe e alla madre Luisa Amerio.

giovedì 7 luglio 2011

È il mio cuore il paese più straziato.


San Martino del Carso, Giuseppe Ungaretti


San Martino del Carso

Di queste case
Non è rimasto
Che qualche
Brandello di muro
Di tanti
Che mi corrispondevano
Non è rimasto
Neppure tanto
Ma nel cuore
Nessuna croce manca
E’ il mio cuore
Il paese più straziato

L’immagine di un paese distrutto dalla guerra, San Martino del Carso, è per il poeta l’equivalente delle distruzioni che sono celate nel suo cuore, causate dalla dolorosa perdita di tanti amici cari. Ancora una volta il poeta trova nelle immagini esterne una corrispondenza con quanto egli prova nei confronti dell’uomo, annullato dalla guerra. La lirica, di un’estrema essenzialità è tutta costruita su un gioco di rispondenze e di contrapposizioni sentimentali, ma anche verbali: di San Martino resta qualche brandello di muro, dei morti cari allo scrittore non resta nulla; San Martino è un paese straziato, più straziato è il cuore del poeta. Così, eliminando ogni descrizione e ogni effusione sentimentale, l’Ungaretti riesce a rendere con il minimo di parole la sua pena e quella di tutto un paese, e dà vita a una lirica tutta nuova.
La lirica è costituita da quattro strofe. Le prime due strofe sono legate da un’anafora ("di queste case … di tanti") e dalle iterazioni ("non è rimasto … non è rimasto; tanti … tanto"). La metafora "brandello di muro" riconduce all’immagine di corpi mutilati, straziati, ridotti a brandelli. La terza strofa si apre con un ma che ribalta l’affermazione precedente. Come le prime due, le ultime due strofe sono legate da un parallelismo ("ma nel cuore … è il mio cuore") e dall’analogia (cuore = paese). Anche se nulla è rimasto dei compagni morti, "nessuna croce manca": non è svanito il ricorso di nessuno di quei morti. Le croci suggeriscono l’immagine di un cimitero, ma richiamano, naturalmente, anche al sacrificio e alla morte del Cristo.
L’immagine finale del cuore straziato richiama quella iniziale del brandello di muro, racchiudendo il componimento in un cerchio di dolore.
San Martino del carso descrive una sorte di "morte della vita": il luogo più vivo del corpo di un uomo, il cuore, sede delle emozioni, è assimilato ad un cimitero, a un regno di morte.Così il poeta stabilisce un'analogia tra sè e l'aridità delle rocce carsiche, qui egli confronta il proprio cuore con un paese distrutto, anzi, per opposizione, il cuore ospita le croci che invece mancano nel paese reale, distrutto dai bombardamenti.

mercoledì 6 luglio 2011

I ricordi ti scaldano il corpo dall'interno. Ma allo stesso tempo ti lacerano dentro.




Kafka sulla spiaggia, Haruki Murakami

Kafka sulla spiaggia è un romanzo di Haruki Murakami. La prima edizione originale è stata pubblicata nel 2002. La traduzione italiana, effettuata da Giorgio Amitrano, è stata pubblicata da Einaudi nel 2008. Lo stile del romanzo è riconducibile al filone del genere chiamato "realismo magico".


Eccovi la trama:



Il romanzo vede l’intrecciarsi di due storie parallele.
La prima è quella di Tamura Kafka, un quindicenne, abbandonato dalla madre all'età di quattro anni, che decide di scappare di casa il giorno del suo compleanno; decide di fuggire via da una profezia di tipo edipico, pronunciatagli dal padre: "ucciderai tuo padre e giacerai con tua madre e tua sorella". Kafka nella sua fuga passa le giornate in una biblioteca privata di Takamatsu, la biblioteca Kōmura, dove conosce il bibliotecario factotum Ōshima, un personaggio che, nonostante le apparenze, si rivelerà essere una donna. Tra i due nasce un'amicizia disinteressata e Ōshima propone a Tamura di aiutarlo in biblioteca in cambio di ospitalità e di un piccolo salario. Coordinatrice della biblioteca è la signora Saeki, una donna non più giovane ma molto attraente. Tamura se ne innamora e crede di vedere in lei la propria madre e, nonostante la profezia dalla quale tenta di fuggire, ha con essa un rapporto d'amore.
La seconda vicenda è quella di Nakata, un vecchietto rimasto un po' stupido a seguito di un misterioso incidente avuto da bambino; questo incidente gli ha portato come conseguenza l'incapacità di leggere e scrivere, anche se nel corso della storia si verrà a conoscenza di svariate capacità paranormali di Nakata, come quella di parlare con i gatti. Un giorno gli viene affidato il compito di cercare la gatta Goma, ma si imbatte in uno strano personaggio di nome Johnnie Walker, che gli chiede di ucciderlo, e in cambio lui la smetterà di torturare i gatti. Nakata, pur mantenendo la sua innocenza, lo uccide. Si consegna subito alla polizia, ma il giovane poliziotto di turno non gli crede. Nakata decide così di andare via dal suo luogo natio, Nōgata, andando verso posti a lui sconosciuti, accompagnato dal giovane camionista Hoshino. Nakata non si allontana da Nōgata per sfuggire alla polizia, ma perché sente di avere un compito da svolgere.

martedì 5 luglio 2011

Una libertà che elimina la vita non è una libertà, ma una vita che elimina la libertà non è vita.



Mare dentro


Mare dentro (Mar adentro) è un film del 2004 diretto da Alejandro Amenábar.
Film di produzione spagnola, presentato in concorso alla 61ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, vede fra gli interpreti Javier Bardem, vincitore proprio a Venezia della Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile, e Belén Rueda.

Eccovi la trama:

Tratto da una storia vera, la pellicola, incentrata sul tema dell'eutanasia, narra la vicenda di Ramón Sampedro, un uomo costretto a letto (interpretato da Javier Bardem) a causa di un grave incidente: un tuffo da uno scoglio finito male, che lo ha lasciato tetraplegico. Passa il tempo a guardare dalla finestra, a scrivere poesie e vorrebbe che qualcuno lo aiutasse a morire.
Dopo 28 anni vissuti in questo modo, tenta perciò una battaglia legale nei confronti del governo spagnolo per ottenere il diritto all'eutanasia. Viene così a trovarsi al centro di un caso mediatico, che divampa fra quanti sono favorevoli alla sua richiesta e quanti la osteggiano, per motivi etici. Sostiene, fra l'altro, una discussione - in circostanze alquanto grottesche - con un prete anch'egli tetraplegico venuto in casa sua per parlargli e convincerlo a desistere dai suoi propositi; fra i dialoghi fra i due, vi è il botta e risposta per cui mentre il religioso sostiene che "una libertà che elimina la vita non è una libertà", per Ramon "una vita che elimina la libertà non è vita".
Nella sua vicenda, Ramón viene assistito dalla famiglia del fratello, che dal giorno dell'incidente si prende cura di lui, e da Julia, una avvocatessa affetta da una malattia neurodegenerativa (la CADASIL) e quindi compartecipe della sua situazione. I due finiscono per innamorarsi l'uno dell'altro e, quando il processo volge al peggio, con i giudici decisi a negare l'eutanasia, meditano il suicidio insieme. All'ultimo momento, tuttavia, la donna si rifiuta di compiere il gesto, lasciando Ramón solo e sempre più afflitto.

Interviene però a questo punto una seconda donna, Rosa, giovane madre divorziata ed amica dell'uomo, di cui aveva però sempre criticato il desiderio suicida. Per amore di Ramón, la donna acconsente infine ad aiutarlo nei suoi propositi, porgendogli un bicchiere in cui era stata sciolta una dose letale di cianuro di potassio, consentendogli infine di liberarsi di quella vita che da anni non sopportava più, non prima di aver registrato il suo ultimo accorato appello al diritto all'eutanasia volontaria per quanti soffrono.